Nel 1994, gli Internazionali d'Italia al Foro Italico di Roma erano già uno dei tornei su terra battuta più prestigiosi del circuito ATP e WTA. La sezione di doppio maschile vedeva in gara le migliori coppie del mondo, pronte a contendersi il trofeo davanti a un pubblico appassionato di tennis. Per l’Italia, quella finale rappresentava un’occasione unica di celebrare un successo casalingo in uno dei palcoscenici più ambiti.
I due tennisti italiani che raggiunsero la finale di doppio erano Paolo Canè e Diego Nargiso. Canè, veterano dal gioco elegante, e Nargiso, giovane promessa dotata di un servizio potente, formarono una coppia inedita ma sorprendentemente affiatata. In semifinale avevano eliminato i quotati olandesi Jacco Eltingh e Paul Haarhuis, dimostrando grande concentrazione nei momenti decisivi.
Il match di finale, disputato il 15 maggio 1994, oppose Canè/Nargiso agli spagnoli Sergio Casal e Emilio Sánchez, specialisti del doppio con numerosi titoli Slam alle spalle. La strategia italiana si basò su:
Il punteggio finale fu 7–6(5), 4–6, 6–4 in favore di Canè/Nargiso. Il primo set si decise al tie‑break, con gli italiani che annullarono due set point. Il secondo set vide la rimonta di Casal/Sánchez, ma nel terzo Canè e Nargiso dominarono gli scambi chiave, chiudendo il match dopo due ore di battaglia.
Quella vittoria fu storica per diversi motivi:
A distanza di oltre venticinque anni, la finale di doppio 1994 resta una delle pagine più brillanti del tennis italiano. Ogni anno, durante gli Internazionali, viene ricordata con brevi clip e interviste ai protagonisti, a testimonianza di un'impresa che ha segnato un’epoca e continua a ispirare nuove generazioni di campioni.